Libri della Bibbia: Osea

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Titolo

Il titolo corrisponde al personaggio principale nonché autore del libro.

Il significato del nome, “salvezza”, coincide con quello dei nomi Giosuè (cfr. Nu 3: 8, 16) e Gesù (Mt 1: 21).

Osea è il primo dei dodici profeti minori.

L’aggettivo “minore” fa riferimento alla brevità delle profezie rispetto alle opere di Isaia, di Geremia e di Ezechiele.

Autore e data

Il libro di Osea è l’unica fonte di informazioni riguardo all’autore.

Si sa poco di lui e ancor meno di suo padre, Beeri (1: 1).

Osea era probabilmente nativo del regno del nord, come risulta evidente dalla sua familiarità con la storia, gli eventi e la topografia della zona settentrionale del paese (cfr. 4: 15; 5: 1, 13; 6: 8-9; 10: 5; 12: 11-12; 14: 6).

Questo fa di lui e di Giona gli unici profeti-scrittori del regno del nord.

Sebbene si rivolga tanto a Israele (il regno del nord) quanto a Giuda (il regno del sud), egli riconosce nel re d’Israele “il nostro re” (7: 5).

Osea ebbe un lungo ministero profetico, dal 755 al 710 a.C. ca, durante i regni di Uzzia (790-739 a.C.), di Iotam (750-731 a.C.), di Acaz (735-715 a.C.) e di Ezechia (715-686 a.C.) in Giuda, e di Geroboamo II (793-753 a.C.) in Israele (1: 1).

La sua lunga carriera abbracciò il regno degli ultimi sei re d’Israele, da Zaccaria (753-752 a.C.) a Osea (732-722 a.C.).

La fine di Zaccaria (l’ultimo della dinastia di Ieu) nel 752 a.C. è indicata come un avvenimento futuro (1: 4).

La predicazione di Osea al nord seguì quella di Amos ed egli fu altresì contemporaneo di Isaia e di Michea, entrambi profeti di Giuda.

Il contesto storico del ministero di Osea è documentato da 2 Re 14–20 e 2 Cronache 26–32.

Contesto e ambiente del libro di Osea

Osea iniziò il suo ministero in Israele (chiamato anche Efraim, dal nome della tribù più grande) negli ultimi giorni del regno di Geroboamo II, sotto la cui guida il paese sperimentò una certa pace politica e prosperità materiale, ma anche corruzione morale e alienazione spirituale.

Alla morte di Geroboamo II (753 a.C.), tuttavia, l’anarchia ebbe il sopravvento e Israele imboccò la strada di un rapido declino.

Prima della rovina sotto l’assalto dell’Assiria, trent’anni dopo, quattro dei sei re di Israele furono assassinati dai loro successori.

Profetizzando nel periodo della caduta di Samaria, Osea si concentrò sullo sviamento morale di Israele (cfr. il libro di Amos) e sulla frattura nel rapporto stabilito con il Signore, e annunciò l’imminente giudizio.

La congiuntura non era migliore nel regno del sud.

Usurpata la funzione sacerdotale, Uzzia fu colpito dalla lebbra (2 Cr 26: 16-21) e Iotam condonò le pratiche idolatriche, aprendo la strada al culto di Baal promosso da Acaz (2 Cr 27: 1–28: 4).

Il risveglio sotto Ezechia servì solamente a rallentare quel processo di decadenza di Giuda che tanto rassomigliava al declino del regno del nord.

Da una parte come dell’altra del confine, deboli re cercarono ripetutamente alleanze con le nazioni pagane vicine (7: 11; cfr. 2 R 15: 19; 16: 7) invece di invocare l’aiuto del Signore.

Temi storici e teologici

Il tema principale di Osea è il fedele amore di Dio nei confronti del popolo del patto, nonostante la sua idolatria.

Pertanto Osea è stato chiamato il Giovanni (l’apostolo dell’amore) dell’A.T. Il sincero amore di Dio verso il suo popolo è senza fine e si caratterizza come un amore geloso.

Il messaggio di Osea contiene un forte elemento di condanna, sia nazionale che individuale, ma allo stesso tempo ritrae l’amore di Dio per il suo popolo con intensa partecipazione emotiva.

Osea ricevette da Dio l’ordine di sposare una donna ben precisa e di sperimentare con lei una vita domestica che doveva illustrare la condizione di peccato e di infedeltà di Israele.

La vita matrimoniale di Osea e della moglie Gomer è una ricca metafora dei temi principali del libro:

  • il peccato;
  • il giudizio;
  • e l’amore che perdona.

Sfide interpretative

È fuor di dubbio che la moglie infedele, Gomer, rappresenti l’infedeltà d’Israele, ma rimangono degli interrogativi.

In primo luogo, alcuni pensano che le scene matrimoniali dei capp. 1–3 debbano essere considerate un’allegoria.

Tuttavia non vi è nulla nella narrazione, che si sviluppa in una prosa semplice, che giustifichi un’interpretazione non letterale.

Gran parte dell’impatto del testo andrebbe perso se i fatti narrati non fossero letterali.

Laddove sono introdotti elementi non letterali nel libro, essi sono preceduti dal verbo “ha visto” (5: 13; 9: 10, 13), conformemente alla consueta formulazione ebraica.

Inoltre, non esiste alcuna documentazione di profeti che abbiano fatto di sé un’allegoria o una parabola vivente.

In secondo luogo, quali sono le conseguenze morali dell’ordine divino a Osea di sposare una prostituta?

Sembra opportuno riconoscere in Gomer una donna casta al tempo delle nozze con Osea, la quale solo in seguito cadde nell’immoralità.

Le parole “prenditi in moglie una prostituta” devono essere intese in senso prolettico, vale a dire come un riferimento a un tempo futuro.

Una donna immorale non avrebbe potuto essere una figura della nazione di Israele uscita d’Egitto (2: 15; 9: 10), ma poi allontanatasi da Dio (11: 1).

Il cap. 3 ritrae Osea che riprende con sé la moglie ripudiata a motivo del suo adulterio, un ripudio ingiustificato se Osea avesse sposato una prostituta con la piena consapevolezza della sua immoralità.

Un terzo interrogativo sorge in riferimento al rapporto fra il cap. 1 e il cap. 3 e all’identità della donna del cap. 3: si tratta di Gomer o di un’altra persona? Diversi fattori sembrano suggerire che si tratti della stessa persona.

In 1: 2 il comando di Dio è: “Va’, prenditi…”, mentre in 3: 1 egli intima al profeta:

Va’ ancora, ama”, a indicare che Osea doveva ravvivare il suo amore nei confronti della stessa donna.

Inoltre, all’interno dell’analogia del cap. 1, Gomer rappresenta Israele.

Così come Dio rinnova il suo amore per l’infedele Israele, allo stesso modo Osea è chiamato a rinnovare il proprio amore per l’infedele Gomer.

Se il cap. 3 di Osea indicasse un’altra donna, l’analogia andrebbe persa.

Schema del libro

  1. Moglie adultera e marito fedele (1:1–3:5)

    1. Osea e Gomer (1:1-9)

    2. Dio e Israele (1:10–2:23)

    3. Riconciliazione delle due parti (3:1-5)

  2. Il popolo adultero e il Dio fedele (4:1–14:9)

    1. La colpevolezza di Israele, il popolo adultero (4:1–6:3)

    2. Il ripudio di Israele (6:4–10:15)

    3. La restaurazione di Israele (11:1–14:9)


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Testo tratto da La Sacra Bibbia con note e commenti di John MacArthur

Staff La Casa della Bibbia

Pubblicato in: La Bibbia, I Libri

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