Libri della Bibbia: Luca

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Titolo

Come per gli altri tre Vangeli, il titolo deriva dal nome dell’autore. Secondo la tradizione, Luca non era giudeo.

L’apostolo Paolo sembra confermarlo, facendo distinzione fra Luca e quelli che “provengono dai circoncisi” (Cl 4: 11, 14).

Se le cose stessero così, Luca sarebbe l’unico non Giudeo a figurare tra gli autori della Scrittura.

Egli è l’artefice di una porzione significativa del N.T., avendo scritto sia questo Vangelo che il libro degli Atti (vd. Autore e data).

Le informazioni a suo riguardo non sono molte.

Luca non inserisce quasi mai dettagli personali nei suoi scritti e nulla di preciso si conosce sulla sua provenienza e conversione.

Sia Eusebio che Gerolamo individuarono in Antiochia la sua città natale; questo spiegherebbe la frequenza dei riferimenti a questa città nel libro degli Atti (cfr. At 11: 19-27; 13: 1-3; 14: 26; 15: 22, 23, 30-35; 18: 22-23).

Luca accompagnò spesso l’apostolo Paolo nei suoi viaggi, almeno a partire dalla visione che indicò a quest’ultimo di passare per la Macedonia (At 16: 9-10) e fino al martirio dell’apostolo (2 Ti 4: 11).

Paolo parlò di Luca come di un medico (Cl 4: 14).

L’interesse di Luca per il campo medico è evidente dall’alto profilo riservato al ministero di guarigione di Gesù (p. es. 4: 38-40; 5: 15-25; 6: 17-19; 7: 11-15; 8: 43-47, 49-56; 9: 2, 6, 11; 13: 11-13; 14: 2-4; 17: 12-14; 22: 50-51). All’epoca di Luca, i medici non possedevano una terminologia specifica; quando dunque Luca parla di guarigioni e di altre questioni mediche, il suo linguaggio non è tanto diverso da quello degli altri evangelisti.

Autore e data

Il Vangelo di Luca e il libro degli Atti sono stati chiaramente scritti dalla stessa persona (cfr. 1: 1-4; At 1: 1).

Sebbene Luca non renda noto il proprio nome, il frequente utilizzo del pronome “noi” in molte parti degli Atti ci fa supporre che fosse uno stretto collaboratore dell’apostolo Paolo (At 16: 10-17; 20: 5-15; 21: 1-18; 27: 1; 28: 16).

Fra i collaboratori dell’apostolo menzionati nelle sue lettere (Cl 4: 14; 2 Ti 4: 11; Fi 24), Luca è l’unico a corrispondere al profilo dell’autore dei due libri. Questo pensiero è perfettamente in accordo con la tradizione primitiva della chiesa, che unanimemente attribuì a Luca la paternità del Vangelo.

Luca e Atti sembrano essere stati scritti nello stesso periodo, prima Luca e poi Atti.

Insieme, formano un’opera in due volumi indirizzata a “Teofilo” (1: 3; At 1: 1; vd. Contesto e ambiente), che offre un’ampia panoramica sulla nascita del cristianesimo, dalla nascita di Cristo agli arresti domiciliari di Paolo a Roma (At 28: 30-31).

Il libro degli Atti termina con Paolo ancora a Roma; ne possiamo dunque concludere che Luca abbia scritto i due libri da Roma durante la prigionia di Paolo (ca 60-62 d.C.).

Luca riporta la profezia di Gesù della distruzione di Gerusalemme del 70 d.C. (19: 42-44; 21: 20-24), ma non fa alcuna menzione dell’adempimento di questa profezia, né nel Vangelo, né negli Atti.

E, data la cura dell’apostolo nel riportare tutti gli adempimenti profetici (cfr. At 11: 28), è estremamente improbabile che egli abbia scritto questi libri durante l’invasione romana di Gerusalemme.

Gli Atti, inoltre, non fanno alcuna menzione della grande persecuzione che ebbe inizio sotto Nerone nel 64 d.C.

Infine, molti studiosi situano la data del martirio di Giacomo nel 62 d.C.; se avesse avuto luogo prima che Luca completasse il suo resoconto, ne avrebbe certamente fatto menzione.

Perciò, la data più plausibile in cui collocare la stesura di questo Vangelo è il 60 o 61 d.C.

Contesto e ambiente del libro di Luca

Luca dedicò le sue opere all’“eccellentissimo Teofilo” (lett. “uomo che ama Dio”, v 1: 3; cfr. At 1: 1).

L’appellativo, forse un soprannome o uno pseudonimo, è accompagnato da un epiteto formale (“eccellentissimo”), a significare probabilmente che Teofilo era un noto dignitario, forse uno di quelli che si erano convertiti a Cristo nella “casa di Cesare” (Fl 4: 22).

È quasi certo, comunque, che Luca auspicasse una fruizione molto più ampia della sua opera che non quella di un solo individuo.

Le dediche all’inizio di Luca e Atti sono simili alle dediche formali che si possono trovare in un libro odierno.

Si distinguono pertanto da quelle che introducono le Lettere.

Luca affermò espressamente che la sua conoscenza degli eventi descritti nel suo Vangelo gli venne dai resoconti di coloro che erano stati testimoni oculari (1: 1-2), dichiarando in tal modo di non essere egli stesso un testimone oculare.

È chiaro dal suo prologo che il suo scopo fu quello di dare un resoconto ordinato degli eventi della vita di Gesù, ma questo non significa che egli abbia sempre seguito un rigido ordine cronologico.

Riconoscendo di aver attinto a varie fonti esistenti per la stesura del proprio resoconto, Luca non stava disconoscendo l’ispirazione divina della sua opera.

Il processo di ispirazione non prescinde mai dalla personalità, dal lessico e dallo stile degli autori della Scrittura, né ha una natura prevaricante in questo senso.

I tratti caratteristici di ogni singolo scrittore sono indelebilmente impressi in ogni libro della Scrittura.

Le ricerche di Luca non fanno eccezione: le sue indagini furono guidate dalla provvidenza divina.

E, nello scrivere, Luca fu mosso dallo Spirito di Dio (2 P 1: 21).

Perciò il suo resoconto è infallibilmente verace (vd. nota a 1: 3).

Temi storici e teologici

Lo stile di Luca è quello di un autore erudito (vd. nota a 1: 1-4).

Egli scrisse con la meticolosa vena dello storico, offrendo spesso dettagli che aiutassero a identificare il contesto storico degli eventi che descriveva (1: 5; 2: 1-2; 3: 1-2; 13: 1-4).

Il suo resoconto della natività è il più completo dei Vangeli e il più raffinato come stile letterario (come anche il resto dell’opera di Luca).

Egli ha incluso nella narrazione della nascita del Signore una serie di Salmi di lode (1: 46-55; 1: 68-79; 2: 14; 2: 29-32, 34-35).

È l’unico ad aver descritto le insolite circostanze che accompagnarono la nascita di Giovanni il battista, l’annunciazione a Maria, la mangiatoia, i pastori, Simeone e Anna (2: 25-38).

Un tema ricorrente nel Vangelo di Luca è la compassione di Gesù per i pagani, i Samaritani, le donne, i bambini, gli esattori delle tasse, i peccatori e altri spesso considerati dei reietti in Israele.

Ogni qual volta menziona un pubblicano (3: 12; 5: 27; 7: 29; 15: 1; 18: 10-13; 19: 2), lo fa in senso positivo.

Allo stesso tempo, però, Luca non trascura di parlare della salvezza dei ricchi e dei notabili della società (p. es.: 23: 50-53).

Dall’inizio del ministero pubblico di Gesù (4: 18) alle ultime parole del Signore sulla croce (23: 40-43), Luca pone particolare enfasi sul tema del ministero di Cristo verso i pària della società.

Più volte egli mostra come il divino taumaturgo abbia rivolto il suo ministero a coloro che più di tutti erano consapevoli del proprio stato di bisogno (cfr. 5: 31-32; 15: 4-7, 31-32; 19: 10).

L’alto profilo accordato da Luca alle donne è degno di particolare nota.

Dal resoconto della natività agli eventi della mattina della risurrezione, Luca mette in evidenza la centralità del ruolo delle donne nella vita e nel ministero del nostro Signore (p. es.: 7: 12-15, 37-50; 8: 2-3, 43-48; 10: 38-42; 13: 11-13; 21: 2-4; 23: 27-29, 49, 55-56).

Nella natività, le figure di Maria, Elisabetta e Anna hanno prominenza (capp. 1–2) e nel resoconto della risurrezione, ancora una volta, è riservato alle donne un ruolo di spicco (24: 1, 10).

Diversi altri temi ricorrenti si intrecciano nel Vangelo di Luca.

Alcuni esempi in tal senso sono il timore umano alla presenza di Dio (vd. nota a 1: 12), il perdono (3: 3; 5: 20-25; 6: 37; 7: 41-50; 11: 4; 12: 10; 17: 3-4; 23: 34; 24: 47), la gioia, lo stupore dinanzi ai misteri della verità divina, il ruolo dello Spirito Santo (1: 15, 35, 41, 67; 2: 25-27; 3: 16, 22; 4: 1, 14, 18; 10: 21; 11: 13; 12: 10, 12), il tempio di Gerusalemme (1: 9-22; 2: 27-38, 46-49; 4: 9-13; 18: 10-14; 19: 45-48; 20: 1–21: 6; 21: 37-38; 24: 53) e le preghiere di Gesù (vd. nota a 6: 12).

A partire da 9: 51, Luca dedica 10 capp. della sua narrazione a un resoconto dell’ultimo viaggio di Gesù a Gerusalemme.

La maggior parte del materiale di questa sezione è presente solo in Luca ed è il cuore del suo Vangelo.

Vi ritroviamo infatti un tema che l’evangelista non si stanca di riportare all’attenzione del lettore: l’inesorabile avanzare di Gesù verso la croce.

Era questo il vero scopo dell’incarnazione di Cristo (cfr. 9: 22-23; 17: 25; 18: 31-33; 24: 25-26, 46) e niente lo avrebbe dissuaso.

Salvare i peccatori era la sua missione (19: 10).

Sfide interpretative

Luca, come Marco e diversamente da Matteo, pare voler rivolgersi a lettori non Giudei (per una trattazione del “problema sinottico”, vd. Introduzione a Marco: Sfide interpretative).

Egli fornisce alcune indicazioni geografiche che sarebbero state superflue per qualsiasi Ebreo dell’epoca (p. es.: 4: 31; 23: 51; 24: 13), mostrando come i suoi lettori fossero talvolta lontani dai luoghi descritti e non conoscessero la geografia del Vicino Oriente.

Solitamente preferisce la terminologia greca agli ebraismi.

Gli altri Vangeli fanno uso, occasionalmente, di termini semitici come “Abbà” (Mr 14: 36), “Rabbì” (Mt 23: 7-8; Gv 1: 38, 49) e “Osanna” (Mt 21: 9; Mr 11: 9-10; Gv 12: 13), ma Luca li omette oppure utilizza degli equivalenti grechi.

Luca cita l’Antico Testamento in maniera più parsimoniosa rispetto a Matteo e, quando lo fa, usa quasi sempre la LXX, una traduzione greca dell’Antico Testamento ebraico.

Inoltre la maggior parte delle citazioni veterotestamentarie di Luca è in forma di allusioni, piuttosto che di citazioni dirette.

Infine, molte appaiono fra le parole proferite da Gesù più che nella narrazione di Luca (2: 23-24; 3: 4-6; 4: 4, 8, 10-12, 18-19; 7: 27; 10: 27; 18: 20; 19: 46; 20: 17-18, 37, 42-43; 22: 37).

Luca, più di qualsiasi altro evangelista, mette in rilievo la portata universale dell’invito del vangelo, ritraendo Gesù come Figlio dell’uomo, ripudiato da Israele e offerto al mondo.

Come riportato sopra (vd. Temi storici e teologici), Luca narra ripetutamente episodi che vedono come protagonisti dei pagani, Samaritani e altri reietti che avevano trovato grazia agli occhi di Gesù.

Un tale interesse è precisamente ciò che ci aspetteremmo da uno stretto collaboratore dell’“apostolo degli stranieri” (Ro 11: 13).

Tuttavia, taluni critici hanno dichiarato di riuscire a scorgere una divergenza fra la teologia di Luca e quella di Paolo.

È vero che il Vangelo di Luca è praticamente privo di una terminologia prettamente paolina; Luca, infatti, utilizza il proprio stile letterario.

Ciò nonostante, la teologia che ad esso soggiace si trova in perfetta armonia con quella dell’apostolo.

L’elemento centrale della dottrina di Paolo è la giustificazione per la sola fede.

Anche Luca mette in evidenza e illustra la dottrina della giustificazione per fede con l’ausilio di molti degli episodi e delle parabole che narra, in particolare la parabola del fariseo e del pubblicano (18: 9-14), quella del figlio prodigo (15: 11-32), il racconto della visita improvvisa in casa di Simone (7: 36-50) e la conversione di Zaccheo (19: 1-10).

Schema del libro

  1. Il preludio al ministero di Cristo (1:1–4:13)

    1. Preambolo (1:1-4)

    2. La nascita di Gesù (1:5–2:38)

      1. L’annunzio a Zaccaria (1:5-25)

      2. L’annunzio a Maria (1:26-38)

      3. La Visitazione (1:39-45)

      4. Il Magnificat (1:46-56)

      5. La nascita del precursore (1:57-80)

      6. La natività (2:1-38)

    3. L’infanzia di Gesù (2:39-52)

      1. A Nazaret (2:39-40)

      2. Nel tempio (2:41-50)

      3. Con la sua famiglia (2:51-52)

    4. Il battesimo di Gesù (3:1–4:13)

      1. La predicazione di Giovanni il battista (3:1-20)

      2. La testimonianza celeste (3:21-22)

      3. La genealogia del Figlio dell’uomo (3:23-38)

      4. La tentazione del Figlio di Dio (4:1-13)

  2. Il ministero in Galilea (4:14–9:50)

    1. Gli inizi del ministero di Gesù (4:14-44)

      1. A Nazaret (4:14-30)

      2. A Capernaum (4:31-42)

        1. Un demone scacciato (4:31-37)

        2. Moltitudini guarite (4:38-42)

      3. Nelle città della Galilea (4:43-44)

    2. La chiamata dei discepoli (5:1–6:16)

      1. Quattro pescatori (5:1-26)

        1. Pescatori d’uomini (5:1-11)

        2. Guarigione delle infermità (5:12-16)

        3. Il perdono dei peccati (5:17-26)

      2. Levi (5:27–6:11)

        1. I destinatari della buona notizia (5:27-32)

        2. Il vino nuovo in otri nuovi (5:33-39)

        3. Il senso del sabato (6:1-11)

      3. I dodici apostoli (6:12-16)

    3. Il proseguimento del ministero di Gesù (6:17–9:50)

      1. La predicazione presso un luogo pianeggiante (6:17-49)

        1. Le beatitudini (6:17-23)

        2. Le maledizioni (6:24-26)

        3. I comandamenti (6:27-49)

      2. Il ministero nelle città (7:1–8:25)

        1. Gesù guarisce il servo di un centurione (7:1-10)

        2. Gesù risuscita il fi glio di una vedova (7:11-17)

        3. Gesù incoraggia i discepoli di Giovanni il battista (7:18-35)

        4. Gesù perdona una peccatrice (7:36-50)

        5. Gesù riunisce attorno a sé i discepoli che l’amavano (8:1-3)

        6. Gesù insegna alle moltitudini in parabole (8:4-21)

        7. Gesù calma i venti e i flutti (8:22-25)

      3. Il viaggio in Galilea (8:26–9:50)

        1. Gesù libera un indemoniato (8:26-39)

        2. Gesù guarisce una donna (8:40-48)

        3. Gesù risuscita una ragazza (8:49-56)

        4. Gesù invia i dodici in missione (9:1-6)

        5. Gesù confonde Erode (9:7-9)

        6. f. Gesù sfama la moltitudine (9:10-17)

        7. Gesù predice la sua crocifi ssione (9:18-27)

        8. Gesù rivela la sua gloria (9:28-36)

        9. Gesù scaccia uno spirito impuro (9:37-43)

        10. Gesù istruisce i suoi discepoli (9:44-50)

  3. Il viaggio alla volta di Gerusalemme (9:51–19:27)

    1. Il ministero di Gesù in Samaria (9:51–10:37)

      1. Un villaggio lo respinge (9:51-56)

      2. Gesù respinge quelli che non lo ricevono senza riserve (9:57-62)

      3. Gesù invia i settanta in missione (10:1-24)

      4. Gesù racconta la parabola del buon Samaritano (10:25-37)

    2. Il ministero di Gesù a Betania e in Giudea (10:38–13:35)

      1. Maria e Marta (10:38-42)

      2. Il Padre nostro (11:1-4)

      3. L’importanza della tenacia nel domandare (11:5-13)

      4. L’impossibilità della neutralità (11:14-36)

      5. Condanna dei farisei e dei dottori della legge (11:37-54)

      6. Avvertimenti lungo il cammino (12:1-59)

        1. Contro l’ipocrisia (12:1-12)

        2. Contro il materialismo (12:13-21)

        3. Contro le preoccupazioni (12:22-34)

        4. Contro l’infedeltà (12:35-48)

        5. Contro una pace illusoria (12:49-53)

        6. Contro la mancanza di discernimento (12:54-56)

        7. Contro le divisioni (12:57-59)

      7. Risposte agli interrogativi (13:1-30)

        1. Sulla giustizia di Dio (13:1-9)

        2. Sul sabato (13:10-17)

        3. Sul regno (13:18-21)

        4. Sul numero esiguo dei salvati (13:22-30)

      8. Il lamento su Gerusalemme (13:31-35)

    3. Il ministero di Gesù in Perea (14:1–19:27)

      1. Ospite di un fariseo (14:1-24)

        1. Un insegnamento sul sabato (14:1-6)

        2. Un insegnamento sull’umiltà (14:7-14)

        3. Un insegnamento sul banchetto celeste (14:15-24)

      2. Maestro di moltitudini (14:25–18:34)

        1. Il prezzo del discepolato (14:25-35)

        2. La parabola della pecora smarrita (15:1-7)

        3. La parabola della dramma perduta (15:8-10)

        4. La parabola del fi glio prodigo (15:11-32)

        5. La parabola del fattore infedele (16:1-18)

        6. Il ricco e Lazzaro (16:19-31)

        7. Un insegnamento sul perdono (17:1-4)

        8. Un insegnamento sulla fedeltà (17:5-10)

        9. Un insegnamento sulla gratitudine (17:11-19)

        10. Un insegnamento sulla necessità di vegliare (17:20-37)

        11. La parabola della vedova tenace (18:1-8)

        12. La parabola del fariseo e del pubblicano (18:9-14)

        13. Un insegnamento sull’essere come bambini (18:15-17)

        14. Un insegnamento sulla consacrazione (18:18-30)

        15. Un insegnamento sul disegno di redenzione (18:31-34)

      3. Amico dei peccatori (18:35–19:10)

        1. Gesù ridona la vista a un cieco (18:35-43)

        2. Gesù cerca e salva i perduti (19:1-10)

      4. Giudice di tutta la terra (19:11-27)

        1. La fine di un lungo viaggio (19:11)

        2. La parabola delle mine (19:12-27)

  4. La settimana della Passione (19:28–23:56)

    1. Domenica (19:28-44)

      1. L’ingresso trionfale (19:28-40)

      2. Cristo piange sulla città (19:41-44)

    2. Lunedì (19:45-48)

      1. Gesù purifica il tempio (19:45-46)

      2. Gesù istruisce le folle radunatesi per la Pasqua (19:47-48)

    3. Martedì (20:1–21:38)

      1. Gesù contende con le autorità giudaiche (20:1-8)

      2. Gesù istruisce le folle radunatesi per la Pasqua (20:9–21:38)

        1. La parabola dei malvagi vignaiuoli (20:9-19)

        2. La risposta ai farisei riguardo al pagamento del tributo a Cesare (20:20-26)

        3. La risposta ai sadducei sulla risurrezione (20:27-40)

        4. La domanda rivolta agli scribi riguardo a una profezia messianica (20:41-47)

        5. L’esempio dell’offerta della vedova (21:1-4)

        6. La profezia sulla distruzione di Gerusalemme (21:5-24)

        7. Alcuni segni dei tempi (21:25-38)

    4. Mercoledì (22:1-6)

      1. Il complotto contro Gesù (22:1-2)

      2. Giuda si unisce alla cospirazione (22:3-6)

    5. Giovedì (22:7-53)

      1. Preparazione per la Pasqua (22:7-13)

      2. La cena del Signore (22:14-38)

        1. L’istituzione del nuovo patto (22:14-23)

        2. Dispute fra i discepoli (22:24-30)

        3. Profezia del rinnegamento di Pietro (22:31-34)

        4. Promessa della provvidenza divina (22:35-38)

      3. L’agonia nel giardino (22:39-46)

      4. L’arresto di Gesù (22:47-53)

    6. Venerdì (22:54–23:55)

      1. Il rinnegamento di Pietro (22:54-62)

      2. Gesù schernito e percosso (22:63-65)

      3. Il processo davanti al sinedrio (22:66-71)

      4. Il processo davanti a Pilato (23:1-25)

        1. Il capo d’imputazione (23:1-5)

        2. L’udienza alla presenza di Erode (23:6-12)

        3. Il verdetto di Pilato (23:13-25)

      5. La crocifissione (23:26-49)

      6. La sepoltura (23:50-55)

    7. Il sabato (23:56)

  5. La conclusione del ministero di Cristo (24:1-53)

    1. La risurrezione (24:1-12)

    2. La via di Emmaus (24:13-49)

    3. L’ascensione (24:50-53)



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Testo tratto da La Sacra Bibbia con note e commenti di John MacArthur

Staff La Casa della Bibbia

Pubblicato in: La Bibbia, I Libri

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