Libri della Bibbia: Giudici

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Titolo

Il titolo di questo libro è estremamente appropriato, poiché esso narra le imprese dei “giudici”, ovvero di funzionari speciali che Dio mise a capo del suo popolo per guidarlo e liberarlo dai nemici (2: 16-19).

Il termine ebraico significa appunto “liberatori” o “salvatori”, ma anche “giudici” (cfr. De 16: 18; 17: 9; 19: 17).

Dodici di loro comparvero sulla scena prima di Samuele.

Con Eli e Samuele il numero salì a quattordici.

Dio stesso è il giudice supremo (11: 27).

Il libro dei Giudici copre circa 350 anni, dalla conquista di Giosuè (1398 a.C. ca) al periodo precedente l’istituzione della monarchia (1043 a.C. ca), nel corso del quale operarono Eli e Samuele.

Autore e data

Il testo non precisa la paternità del libro, ma il Talmud la ascrive a Samuele, un profeta di fondamentale importanza che, vissuto all’epoca in cui ebbero luogo gli avvenimenti narrati, avrebbe potuto stilarne un resoconto accurato (cfr. 1 S 10: 25).

Considerato che i Gebusei avevano ancora il controllo della regione (Gc 1: 21), questo periodo risulta precedente alla conquista di Gerusalemme per mano di Davide, nel 1004 a.C. (2 S 5: 6-7).

Inoltre l’autore descrive un’epoca in cui nessun re era al potere (17: 6; 18: 1; 21: 25).

Probabilmente il testo fu redatto poco tempo dopo che Saul iniziò a regnare (1043 a.C. ca).

Contesto e ambiente del libro dei Giudici

Il libro dei Giudici costituisce la tragica continuazione di Giosuè.

Se in Giosuè il popolo aveva ubbidito a Dio prendendo possesso della terra promessa, in Giudici si mostrò disubbidiente, idolatra e spesso sconfitto.

Giudici 1: 1–3: 6 descrive gli eventi conclusivi del libro di Giosuè e Giudici 2: 6-9 narra la morte di questo grande condottiero (cfr. Gs 24: 28-31).

Il testo descrive sette fasi distinte dell’allontanamento di Israele dal Signore, iniziato ancor prima della morte di Giosuè e sfociato successivamente in un’apostasia generale.

Cinque sono i motivi basilari di queste successive fasi di declino morale e spirituale di Israele:

  1. la disubbidienza di un popolo che non aveva scacciato completamente i Cananei dal paese (Gc 1: 19, 21, 35);

  2. l’idolatria (2: 12);

  3. i matrimoni misti con i malvagi Cananei (3: 5-6);

  4. la ribellione ai giudici (2: 17);

  5. l’allontanamento progressivo da Dio dopo la morte di ogni giudice (2: 19).

In questa fase della storia di Israele si presenta ripetutamente la quadruplice sequenza:

  1. Israele si allontana da Dio;

  2. Dio lo castiga, permettendone la sconfitta militare e l’asservimento;

  3. Israele implora la liberazione;

  4. Dio suscita dei “giudici”, dei capi civili o militari, incaricati di guidare il popolo contro gli oppressori.

Dei quattordici giudici, sei furono guerrieri (Otniel, Eud, Debora, Gedeone,

Iefte e Sansone).

Due in particolare si distinsero quali guide spirituali:

  1. Eli, giudice e sommo sacerdote (un cattivo esempio);
  2. Samuele, giudice, sacerdote e profeta (un buon esempio).

Temi storici e teologici

Nella narrazione dei Giudici, più tematica che cronologica, si delineano due temi principali: la potenza divina e la misericordia accordata secondo la promessa.

Esse si manifestano nella liberazione degli Israeliti dalle conseguenze degli errori provocati dalla loro condotta deplorevole (cfr. 2: 18-19; 21: 25).

Sette fasi in cui peccato e liberazione si susseguono ciclicamente scandiscono l’opera liberatrice di Dio nelle diverse aree geografiche precedentemente assegnate alle tribù tramite Giosuè (Gs 13–22).

L’apostasia si era diffusa in tutto il paese, come evidenziato dalla distinta menzione di ciascuna regione: meridione (3: 7-31), settentrione (4: 1–5: 31), centro (6: 1–10: 5), oriente (10: 6–12: 15) e occidente (13: 1–16: 31).

La potenza di Dio, espressa nella liberazione fedelmente accordata, risplende sullo sfondo oscuro dei miseri compromessi umani e delle perversioni, talvolta bizzarre, del peccato, come risulta dal compendio finale (Gc 17–21).

L’ultimo versetto del libro (21: 25) dipinge un quadro preciso della situazione:

“In quel tempo, non c’era re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio”.

Sfide interpretative

Le sfide interpretative più stimolanti sono:

  1. l’interpretazione degli atti di violenza umana contro i nemici o i connazionali, con o senza l’approvazione di Dio;

  2. la scelta di Dio di ricorrere a guide del popolo che a volte agivano secondo la sua volontà e a volte seguivano i propri impulsi peccaminosi (Gedeone, Eli, Iefte, Sansone);

  3. la comprensione del voto di Iefte e del conseguente sacrificio della figlia (11: 30-40);

  4. l’armonizzazione del volere sovrano di Dio con la sua opera provvidenziale che prescinde dal peccato umano (cfr. 14: 4).

La cronologia della successione dei vari giudici nelle numerose regioni del paese crea delle perplessità relative alla durata dei diversi intervalli di tempo e alla coincidenza della loro somma con il periodo complessivo che va dall’esodo (1445 a.C. ca) al quarto anno del regno di Salomone, 967/966 a.C. ca, periodo che, secondo quanto è scritto, durò 450 anni.

Una spiegazione ragionevole è quella che contempla la possibilità di sovrapposizioni fra le diverse fasi di liberazione e gli anni di pace sotto i giudici nelle varie regioni del paese; alcune di queste fasi non sarebbero pertanto consecutive, ma contemporanee.

La stima proposta da Paolo in At 13: 20 (“quattrocentocinquant’anni”) è approssimativa.

Schema del libro

  1. Introduzione e sommario: la disubbidienza di Israele (1:1–3:6)

    1. Cacciata incompleta dei Cananei (1:1-36)

    2. Declino e giudizio di Israele (2:1–3:6)

  2. Episodi tratti dalla storia dei giudici: la liberazione di Israele (3:7–16:31)

    1. Primo periodo: Otniel contro i Mesopotami (3:7-11)

    2. Secondo periodo: Eud e Samgar contro i Moabiti (3:12-31)

    3. Terzo periodo: Debora contro i Cananei (4:1–5:31)

    4. Quarto periodo: Gedeone contro i Madianiti (6:1–8:32)

    5. Quinto periodo: Tola e Iair contro gli eccessi di Abimelec (8:33–10:5)

    6. Sesto periodo: Iefte, Ibsan, Elon e Abdon contro Filistei e Ammoniti (10:6–12:15)

    7. Settimo periodo: Sansone contro i Filistei (13:1–16:31)

  3. Epilogo: la desolazione di Israele (17:1–21:25)

    1. L’idolatria di Mica e dei Daniti (17:1–18:31)

    2. Il crimine di Ghibea e la guerra contro Beniamino (19:1–21:25)



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Testo tratto da La Sacra Bibbia con note e commenti di John MacArthur

Staff La Casa della Bibbia

Pubblicato in: La Bibbia, I Libri

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