Libri della Bibbia: Numeri

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Titolo

Il titolo “Numeri” è ripreso da quello della versione greca (LXX) e latina (Vulgata): esso è legittimato dall’accento posto sulle questioni relative ai censimenti di cui ai capp. 1–4 e 26.

Il titolo ebraico più consueto di questo libro deriva dal quinto vocabolo contenuto nel testo originario di 1: 1, che significa “nel deserto”.

Quest’ultimo si addice maggiormente al contenuto complessivo dello scritto, in cui si narra la storia d’Israele nei 39 anni di peregrinazioni nel deserto.

Un altro titolo ebraico, privilegiato da alcuni padri della chiesa, riprende il primo termine del testo ebraico di 1: 1: “ed egli parlò”, evidenziando che il libro contiene la Parola di Dio per Israele.

Autore e data

In tutta la Scrittura i primi cinque libri della Bibbia, dei quali Numeri costituisce il quarto, sono chiamati “la legge” e sono attribuiti a Mosè (Gs 8: 31; 2 R 14: 6; Ne 8: 1; Mr 12: 26; Gv 7: 19).

Lo stesso Numeri fa riferimento agli scritti di Mosè in 33: 2 e 36: 13.

Mosè scrisse Numeri nell’ultimo anno della sua vita.

I fatti narrati a partire da 20:1 fino alla conclusione avvennero il 40° anno dopo l’esodo.

Il racconto si conclude con Israele accampato sulla sponda orientale del fiume Giordano di fronte a Gerico (36: 13), da dove avrebbe avuto inizio la conquista di Canaan (Gs 3–6).

Numeri risale al 1405 a.C. circa, giacché costituisce il prologo al libro del Deuteronomio, redatto nell’11° mese del 40° anno successivo all’esodo (De 1:3).

Contesto e ambiente di Numeri

I fatti narrati nel libro si svolgono, in gran parte, “nel deserto”.

Nel libro dei Numeri si contano circa 50 ricorrenze del sostantivo “deserto”, con cui si designa un territorio dove cresce poca vegetazione e che, a causa della scarsità delle precipitazioni, non si può coltivare bensì soltanto adibire a pascolo.

In 1: 1–10: 10 Israele era accampato “nel deserto del Sinai”.

Fu proprio al Sinai che Dio sancì un patto con il popolo (Es 19–24).

In 10: 11–12: 16 si narra del viaggio d’Israele dal Sinai a Cades.

In 13: 1–20: 13 gli avvenimenti accadono a Cades o nei dintorni, luogo situato nel “deserto di Paran” (13: 3, 26), nel “deserto di Sin” (13: 21; 20: 1).

In 20: 14–22: 1 Israele peregrina da Cades alle “pianure di Moab”.

Tutti i fatti narrati in 22: 1–36: 13 avvengono mentre Israele è accampato nelle pianure a nord di Moab.

Si trattava di un territorio pianeggiante e fertile in mezzo a una landa desolata (21: 20; 23: 28; 24: 1).

Il libro dei Numeri si concentra sui fatti avvenuti durante il 2° e il 40° anno successivi all’Esodo.

Tutti gli avvenimenti ricordati in 1:1–14: 45 accaddero nel 1444 a.C., l’anno successivo all’esodo.

Tutto ciò che è riportato dopo 20:1 risale al 1406/1405 a.C., ossia al 40° anno dopo l’esodo.

Le leggi e gli avvenimenti raccolti in 15: 1–19: 22 non recano date ma, probabilmente, coprono il periodo compreso tra il 1443 e il 1407 a.C.

Le scarsità di informazioni pervenute riguardo a questi 37 anni, a differenza degli altri anni di viaggio dall’Egitto a Canaan, rende l’idea della sterilità dei quegli anni, una conseguenza diretta della ribellione d’Israele al Signore e del castigo che ne seguì.

Temi storici e teologici

Il libro narra le esperienze di due generazioni della nazione d’Israele.

La prima generazione aveva partecipato all’esodo dall’Egitto.

La sua storia inizia in Es 2: 23 e continua, attraverso Levitico, per i primi 14 capp. di Numeri.

Questa generazione fu censita in previsione della guerra di conquista di Canaan (1: 1-46).

Giunto al confine meridionale di Canaan, tuttavia, il popolo si rifiutò di proseguire (14: 1-10).

A causa della ribellione contro il Signore, tutti gli adulti sopra i 20 anni (tranne Caleb e Giosuè) furono condannati a morire nel deserto (14: 26-38).

Nei capp. 15–25 la prima e la seconda generazione si sovrappongono; quindi la prima scompare, mentre la seconda diventa adulta.

Un secondo censimento del popolo segna l’inizio della storia di questa seconda generazione di Israeliti (26: 1-56) i quali, dopo aver combattuto (26:2), ereditarono la terra promessa (26: 52-56).

La storia di questa seconda generazione, che inizia in 26: 1, prosegue nei libri di Deuteronomio e di Giosuè.

Tre sono i temi teologici che percorrono il libro dei Numeri:

  1. Il Signore stesso comunicava con Israele tramite Mosè (1: 1; 7: 89; 12: 6-8), cosicché le parole di Mosè erano investite di autorità divina.
    Le reazioni d’Israele nei confronti di Mosè esprimevano l’ubbidienza, o la disubbidienza, al Signore stesso.
    Il libro dei Numeri si può suddividere in tre parti, caratterizzate dalle differenti reazioni d’Israele alla parola del Signore:

    • ubbidienza (capp. 1–10);

    • disubbidienza (capp. 11–25);

    • e ritrovata ubbidienza (capp. 26–36).

  1. Il Signore è il Dio del giudizio. In tutto il libro dei Numeri, l’“ira” del Signore costituisce la reazione divina al peccato d’Israele (11: 1, 10, 33; 12: 9; 14: 18; 25: 3-4; 32: 10, 13-14).

  2. Il Signore è fedele alla promessa di dare la terra di Canaan ai discendenti d’Abraamo (15: 2; 26: 52-56; 27: 12; 33: 50-56; 34: 1-29).

Sfide interpretative

Le grandi sfide interpretative che il lettore di Numeri deve affrontare sono essenzialmente quattro.

  1. Numeri è un libro a sé stante o fa parte di un insieme più ampio, ossia il Pentateuco? I libri di Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio formano la Torah e il resto della Scrittura li considera sempre come un’unità.
    Dunque, dal punto di vista organico, Numeri non può prescindere dall’ambiente del Pentateuco.
    Il primo v. del libro fa riferimento al Signore, a Mosè, alla tenda di convegno e all’esodo dall’Egitto, presupponendo che il lettore abbia una certa dimestichezza con i tre libri che lo precedono.
    Inoltre tutti i manoscritti ebraici disponibili dividono il Pentateuco esattamente come il testo moderno.
    In tali manoscritti il libro di Numeri è un’unità ben definita, con una propria struttura specifica.
    Benché collocato all’interno di un insieme più ampio, Numeri ha un’introduzione, uno sviluppo e una conclusione proprie, dunque, possiede una propria identità.

  2. Quale coerenza vi è nel libro dei Numeri? Appare subito evidente che Numeri presenta una gran varietà di materiale e di forme letterarie.
    Vi si trovano censimenti, genealogie, leggi, resoconti storici, poesia, profezie, toponimi.
    Tutto questo, nondimeno, si fonde in un insieme armonico nella narrazione delle peregrinazioni d’Israele dal monte Sinai alle pianure di Moab.
    La coerenza di Numeri appare palese nello Schema del libro.

  3. Si considerino i grandi numeri riguardanti le tribù d’Israele in 1: 46 e 26: 51. Da questi due censimenti degli uomini d’Israele “abili e arruolati”, compiuti a 39 anni di distanza l’uno dall’altro, si rileva che l’esercito d’Israele aveva un organico superiore alle 600.000 unità.
    Questa cifra lascia supporre che, in entrambe le occasioni, gli Israeliti nel deserto ammontassero a 2,5 milioni.
    Obiettivamente, date le condizioni di vita nel deserto, la cifra pare eccessiva; tuttavia occorre ricordare come il Signore si prese cura d’Israele in modo soprannaturale per 40 anni (De 8: 1-5).
    Le grandi cifre riportate vanno, perciò, intese in senso letterale.

  4. Che rapporti vi erano tra il profeta pagano Balaam (la cui vicenda è raccontata in 22: 2–24: 25) e il Signore?
    Benché Balaam asserisse di conoscere il Signore (22: 18), la Scrittura ne parla come di un falso profeta (2 P 2: 15-16, Gd 11).
    Il Signore si servì di Balaam come di un portavoce per comunicare le verità che egli stesso gli aveva messo in bocca (vd. note a 22: 2–24: 25).

Schema del libro

  1. La prima generazione di Israeliti nel deserto (1:1–25:18)

      1. L’ubbidienza d’Israele al Signore (1:1–10:36)

          1. L’organizzazione d’Israele intorno al tabernacolo (1:1–6:27)

          2. La disposizione d’Israele intorno al tabernacolo (7:1–10:36)

      2. La disubbidienza d’Israele al Signore (11:1–25:18)

          1. Recriminazioni d’Israele durante il tragitto (11:1–12:16)

          2. La ribellione d’Israele e dei suoi capi a Cades (13:1–20:29)

              1. La ribellione d’Israele e le sue conseguenze (13:1–19:22)

              2. La ribellione di Mosè e Aaronne e le sue conseguenze (20:1-29)

          3. Nuove recriminazioni d’Israele durante il tragitto (21:1–22:1)

          4. Balaam benedice Israele (22:2–24:25)

          5. L’ultima ribellione d’Israele a Peor (25:1-18)

  2. La seconda generazione di Israeliti nelle pianure di Moab: rinnovata ubbidienza al Signore (26:1–36:13)

      1. Preparativi per la conquista della terra promessa (26:1–32:42)

      2. Sintesi del viaggio attraverso il deserto (33:1-49)

      3. Anticipazione della conquista della terra promessa (33:50–36:13)

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Testo tratto da La Sacra Bibbia con note e commenti di John MacArthur

Staff La Casa della Bibbia

Pubblicato in: La Bibbia, I Libri

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