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La "chiesa degli Italiani". All’origine dell’Evangelismo risvegl
Alessandra Pecchioli
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GB09558
La "chiesa degli Italiani". All’origine dell’Evangelismo risvegl
Il volume celebra la ricorrenza dei 130 anni dell'apertura della sala di culto in Via della Vigna Vecchia a Firenze. Si tratta di un lavoro a più mani che intende delineare un importante periodo storico per l'Italia, quello della sua unificazione, da una prospettiva non comune, quella degli italiani cristiani che rifiutarono di inserirsi nel solco della tradizione cattolica romana. Questi uomini e queste donne sentivano il bisogno di riavvicinarsi al testo biblico e di riscoprirne la freschezza non solo per ragioni
spirituali, ma anche sociali, culturali e politiche. Essi si rendevano conto che all'alba di una nuova epoca bisognava segnalare all’Italia unita e agli italiani quella libertà che si trova nel vivere appieno il vangelo.
Non si trattò di un'infiltrazione straniera in Italia. Grande è infatti l'insistenza di questi "italiani" a non definirsi "protestanti" e anzi a prendere le distanze dalle missioni e chiese ritenute "straniere".
Certo il movimento era ispirato dai principi della Riforma del XVI secolo, ma in Italia ci si convinse di non adottare, soprattutto per quanto concerneva la forma della chiesa, i modelli stranieri, ma di crearne una che ispirandosi alle pagine del Nuovo Testamento, dimostrasse di adattarsi allo spirito della nuova Italia, essendo senza clero, senza fredde regole scritte e che desse voce a tutti i credenti.
L’apertura del locale di culto in un luogo centrale di Firenze rappresentò il punto di arrivo di queste aspirazioni e il punto di inizio di una presenza nella società italiana che a distanza di quasi due secoli non conosce crisi.
spirituali, ma anche sociali, culturali e politiche. Essi si rendevano conto che all'alba di una nuova epoca bisognava segnalare all’Italia unita e agli italiani quella libertà che si trova nel vivere appieno il vangelo.
Non si trattò di un'infiltrazione straniera in Italia. Grande è infatti l'insistenza di questi "italiani" a non definirsi "protestanti" e anzi a prendere le distanze dalle missioni e chiese ritenute "straniere".
Certo il movimento era ispirato dai principi della Riforma del XVI secolo, ma in Italia ci si convinse di non adottare, soprattutto per quanto concerneva la forma della chiesa, i modelli stranieri, ma di crearne una che ispirandosi alle pagine del Nuovo Testamento, dimostrasse di adattarsi allo spirito della nuova Italia, essendo senza clero, senza fredde regole scritte e che desse voce a tutti i credenti.
L’apertura del locale di culto in un luogo centrale di Firenze rappresentò il punto di arrivo di queste aspirazioni e il punto di inizio di una presenza nella società italiana che a distanza di quasi due secoli non conosce crisi.
Autore | Alessandra Pecchioli |
Pagine | 350 |
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