Un grano di semenza può fendere la roccia

Siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio. (1 Pietro 1:23)

Gennaio 1956. Cinque missionari americani vengono massacrati dalla tribù degli Aucas nella giungla dell'Ecuador.

Eppure, dal loro piccolo aereo giallo, hanno più volte salvato il villaggio degli Indiani, lasciando loro regali destinati a tranquillizzarli. Ma gli indigeni non hanno compreso il linguaggio dell'amore.

Nel loro primo tentativo di avvicinamento, i pionieri dell'Evangelo sono stati spietatamente abbat­tuti.

Gli Aucas, rimarranno sempre inaccessibili alla grazia di Gesù Cristo? I missionari rifiutano di ar­rendersi. Elisabeth Elliott, la vedova di uno dei martiri, e Rachel Saint, sorella di Nate, pilota del piccolo aereo giallo, riescono a conquistare la loro fiducia.

L'Evangelo viene tradotto nella loro lingua. Il messaggio della Parola divina tocca i cuori e tra­sforma gli assassini. Circa dodici anni dopo il massacro, una cerimonia di carattere ben particolare si svolge sulla riva di un corso d'acqua del paese auco, nello stesso luogo in cui i cinque missionari sono stati giustiziati: il figlio di Nate Saint, di 16 anni, entra nelle acque del battesimo in compa­gnia di Himo, l'assassino di suo padre, divenuto cristiano. Così, questi uomini, forse i più primitivi di tutte le razze, sono stati trasformati dalla grazia di Dio. A loro volta, si sono messi a evangeliz­zare, proponendo l'amore di Dio ai loro vecchi nemici della giungla amazzonica. Ecco quello che può fare la Parola di Dio: gli indigeni più selvaggi della terra sono divenuti discepoli di Gesù Cri­sto.

Il comandante Mitsuo Fuchida fu l'eroe dell'aviazione giapponese durante la Seconda Guerra Mon­diale. Il 7 dicembre 1941, diresse l'attacco di Pearl Arbaour; questo avvenimento cambiò il corso della storia, poiché fece entrare gli Stati Uniti in guerra. Più volte, la vita di Fuchida fu risparmiata; il 6 agosto 1945, in occasione di un bombardamento atomico su Hiroshima, sfuggì ancora alla morte: aveva precipitosamente lasciata questa città, richiamato a Tokyo dai suoi superiori; tutti i suoi compagni perirono. Fuchida ritornò alla vita civile.

Gli anni passarono. Un giorno, mentre attraversava la sala centrale della stazione di Tokyo , qual­cuno gli consegnò un trattato intitolato "Ero prigioniero di guerra in Giappone".

Era il racconto di Jake de Shazer, pilota americano che, nel 1942, aveva partecipato al primo bom­bardamento aereo di Tokio. Poiché il suo aereo era stato abbattuto, egli saltò con il paracadute in territorio nemico e fu fatto prigioniero.

La sua prigionia fu lunga e dolorosa. I detenuti americani supplicarono i loro guardiani di fornire loro qualcosa da leggere in inglese. Dopo mesi di attesa, ricevettero una Bibbia; non era davvero il genere di lettura che avrebbero desiderato! D'altra parte, non avevano scelta. Il cuore di Jake era pieno di odio; tuttavia, egli scoprì nella Santa Scrittura l'amore di Dio e il perdono dei peccati in Cristo. La sua vita ne fu trasformata. Rimpatriato dopo la fine delle ostilità egli seguì i corsi di una Scuola Biblica, poi ritornò in Giappone come missionario.

La lettura di questa testimonianza sconvolse il comandante Fuchida, che acquistò una Bibbia; quan­do giunse al racconto della crocifissione, si gettò in ginocchia e, a sua volta, accettò Cristo come Salvatore. I membri della sua famiglia cercarono di riportarlo al buddismo; i suoi compagni d'armi lo invitarono vivamente a rinnegare la religione delle truppe d'occupazione. Ma Fuchida non si la­sciò smuovere dalle sue nuove convinzioni. Così egli proclamò la sua fede in Cristo e, nel corso di una vasta campagna di evangelizzazione in Giappone, si trovò sul palco con Jake de Shazer.

L'eroe nazionale dell'attacco di Pearl Harbour testimoniava della grazia divina a fianco del suo ex-nemico, uno dei responsabili del bombardamento di Tokyo. I due piloti annunciavano insieme il messaggio del perdono, della riconciliazione e dell'amore che emana dalla Parola di Dio. Uno come l'altro ebbero un ministerio fruttuoso e benedetto in Giappone. Anche questa è un'opera della Bibbia nella nostra generazione.

Su un mercato in Indonesia, un colportore biblico vendeva alcuni Nuovi Testamenti. Un esemplare fu acquistato da un abitante di Giava che ritornò poi nel suo villaggio all'interno dell'isola. Due anni dopo, alcuni evangelisti arrivarono in questa regione montagnosa di Giava. con grande stupore, vi scoprirono una Chiesa cristiana che contava 800 membri, organizzata secondo le norme del Nuovo Testamento. Frutto della lettura di questo unico esemplare della Parola di Dio, 800 indigeni atten­devano che qualcuno venisse a istruirli nella conoscenza delle Scritture.

Il libro della Rivelazione è sempre il miglior missionario, Perché è «spirito e vita», comunica la ve­ra vita ed è anche capace di trasformare il mondo. Il 23 gennaio 1968, l'incrociatore americano Pueblo fu raggiunto dalle forze navali della Corea del Nord, accusato di essere penetrato nelle sue acque territoriali. Gli 82 uomini dell'equipaggio furono fatti prigionieri e immediatamente minacciati di morte: «Tutti i membri del Pueblo, nave spia degli imperialisti americani, saranno passati per le armi questa sera al crepuscolo, a motivo della loro fla­grante colpevolezza, a partire dal più giovane fino al più anziano, affinché l'ufficiale - comandante assista a tutte le esecuzioni». Ma la condanna fu commutata in 355 giorni di prigionia.

Fu allora che i marinai della Pueblo redassero la loro «Bibbia». Al momento dell'arresto, uno degli ufficiali, era corso nelle sue stanze, per prendere l'esemplare della Parola di Dio che vi si trovava, ben sapendo che questa lettura avrebbe fornito forza e coraggio nella prova. Un giorno, una guardia estrasse la sua baionetta e la puntò sul cuore dell'ufficiale, intimandogli di consegnargli il suo tesoro.

Le autorità coreane pretesero confessioni verbali, che i prigionieri prepararono dapprima per scritto. In seguito, usarono i ritagli di questi fogli di carta per registrarvi i versetti biblici impressi nella loro memoria. Un giorno, la posta lasciò passare una copia del salmo 91; la «Bibbia del Pueblo» ne ri­sultò così notevolmente arricchita. Ognuno di essi si incoraggia ad imparare a memoria i testi compilati dai suoi compagni.

Poi, la Bibbia manoscritta fu confiscata; ma nulla poté estirpare dagli spiriti i versetti biblici me­morizzati. Nei momenti peggiori, la Parola di Dio continuava ad incoraggiare i marinai del Pueblo, che impa­rarono a pregare come mai prima di allora. Essi furono addirittura condotti a chiedere la liberazione prima di Natale. La risposta venne in extremis: il 23 dicembre, venivano liberati; il 24, raggiunge­vano le loro famiglie negli Stati Uniti. Di nuovo, la Bibbia aveva sostenuto degli uomini nel momento della difficoltà.

Ora, chi ci assicura che tali prove ci saranno risparmiate? Esse possono sopravvenire ovunque. Ra­gione di più per «immagazzinare» le ricchezze spirituali della Scrittura, imparando sistematicamen­te i testi ispirati.....

Dalla Siberia, i lavoratori prigionieri di un campo sono riusciti a far pervenire una lettera ad altri cristiani che, come loro, soffrono per Cristo. Messaggio patetico, il cui senso non sfugge a coloro che condividono la stessa fede. L'autore si presenta come un esperto di fiori, specialista nella scelta delle orchidee. Ha appena coltivato con successo nuove varietà, che possono crescere anche nell'estremo nord dell'Asia.

Da tute le regioni vicine e anche da più lontano, la gente viene a copiare la sua serie di 27 nuove specie di orchidee. Coincidenza? No, bisogna leggere fra le linee! Il Nuovo Testamento è composto di 27 libri. Da tutte le parti vengono dovunque a visitare il fortunato possessore di un esemplare del Nuovo Testamento, per copiare le sue diverse parti a mano.

La lettura prosegue, sempre più significativa.... ed enigmatica per il censore! Per sottolineare l'ar­dente desiderio dei detenuti di leggere la Scrittura, il corrispondente fa allusione ad un versetto dell'Antico Testamento: «La varietà più apprezzata, è l'orchidea amosiana, tipi 8 e 11 ». Ora, Amos 8:11 ci dice: Ecco, vengono i giorni, dice il Signore, DIO, in cui io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d'acqua, ma la fame e la sete di ascoltare la parola del SIGNORE.

Passiamo alla Cina. Alcuni anni fa, nella città di Tchoungking, Bibbie, raccolte di cantici e libri di preghiera furono bruciati pubblicamente. I cristiani furono obbligati ad assistere a questa distru­zione. Ma uno di essi approfittò di un momento di disattenzione della guardia rossa che lo sorve­gliava, per strappare al fuoco una pagina non consumata. Dovette agire rapidamente e non poté re­cuperare che un foglietto. Ma per anni, la chiesa sotterranea di Tchoungking si nutrì spiritualmente di quest'unica pagina del testo sacro. Ogni domenica, questi figlioli di Dio hanno potuto rileggere in Matteo 16:18: su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte del soggiorno dei morti non la potranno vincere.

Quale meravigliosa certezza per questi credenti esposti quotidianamente a un regime che non indie­treggiava di fronte ad alcuna tortura: la sepoltura dei vivi, cavare gli occhi, strappare la lingua.

La scena si svolge in Brasile. Un ladro si è introdotto in una casa. Sentendo rumore, scivola in gran fretta sotto un letto. Con suo grande terrore, tutti i membri della famiglia si radunano nella stanza in cui è nascosto. Il padre si siede sul letto, prende un libro e ne legge alcuni versetti a sua moglie e ai suoi bambini. sono parole magnifiche. Il nostro ladro non ne ha mai udite di simili. Terminando la lettura, tutta la famiglia si mette in ginocchia per pregare. Mai il ladro ha pensato che si potesse parlare a Dio in quel modo.

Poi la famiglia si ritira, poco dopo la casa si fa silenziosa, tutti si sono addormentati. Allora, l'in­truso esce dal suo nascondiglio e prende il volume; prova poi un tale sentimento di paura, che lascia in tutta fretta la casa, senza rubare nient'altro.

Ha dunque portato via una Bibbia. Si mette a leggerla con assiduità. Procedendo nella lettura, una convinzione si rinforza in lui: il segreto della felicità risiede in questo libro!

Passano mesi, e un giorno il nostro uomo si avvicina a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Gli confessa i suoi peccati e ottiene il perdono. Ormai, l'ex-ladro desidera vivere onestamente. Comprende che uno dei suoi primi doveri è quello di restituire la Bibbia rubata. Visibilmente nervoso, bussa alla porta della casa in questione, dove comfesserà il suo furtarello. Il padre di famiglia è ancora più felice di ascoltare questa confessione, che di recuperare la sua Bibbia. Da allora, quest'uomo trasformato frequenta la chiesa dei suoi nuovi amici e rende testimonianza di ciò che Dio ha fatto nella sua vita.

4800 Anni fa, gli imbalsamatori egiziani avevano deposto il grano nelle tombe reali della Piramide di Cleope, pensando di provvedere così al nutrimento dei defunti nel loro viaggio verso l'al di là. Nel 20° secolo, alcuni archeologi scoprirono questi granelli e li seminarono in una terra adatta. Il grano germogliò. 48 Secoli di attesa nei sepolcri dei faraoni non avevano potuto distruggere il principio vitale che animava questa semente. Oh! che potenza di vita in un solo chicco di grano!

Che il vento depositi un chicco di semente nell'invisibile fenditura di una roccia, e la vita penetrerà fino a fondersi con essa! Ora, Il vento soffia dove vuole (Giovanni 3:8). Che il vento dello Spirito Santo soffi su una re­gione del globo, su un'intera popolazione o su un gruppo di individui, e la semente divina germo­glierà, aprendo il cuore di pietra più indurito!

Il seme è la parola di Dio. ( Luca 8:11)

Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata. (Isaia 55:10, 11).

La Parola divina, "soffiata" nello spirito degli scrittori sacri e trasmessa miracolosamente fino a noi, può ancora oggi comunicare la vita al vostro cuore, rigenerare la vostra anima tutta intera e ren­dervi partecipi della natura eterna di Dio (cp. 2 Pietro 1:23 - 25).

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. E tutto questo viene da Dio (2 Corinzi 5:17, 18).

Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita. Vi ho scritto queste cose per­ché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio. (1 Giovanni 5: 12, 13).

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