Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati (Giovanni 17:14)

«Io sfido il Papa e tutte le sue leggi, e se Dio mi concede vita, farò in modo che in Inghilterra il ragazzo che spinge l'aratro conosca la Scrittura meglio che il Papa stesso»

Così si esprimeva William Tyndale a Cambridge, probabilmente nel 1522, e mantenne la sua parola. Brillante erudito, parlava l'ebraico, il greco, il latino, l'inglese, l'italiano, lo spagnolo e il francese.

Tyndale aveva incontrato Erasmo e scoperto il suo Nuovo Testamento greco-latino. Colpito dal messaggio della Scrittura, si era messo a tradurla in inglese. In un primo tempo, cercò la protezione di Tunstall, vescovo di Londra, ma quando quest'ultimo comprese le sue intenzioni, gli rifiutò l'accesso al suo palazzo. Come portare avanti quest'opera in Inghilterra, quando le autorità ecclesiastiche imprigionavano e condannavano al rogo erfino coloro che possedevano gli scritti di Lutero?

Nel 1524, Tyndale lascia la sua patria che non vedrà mai più.

Completa la sua traduzione ad Amburgo e la consegna ad un tipografo. Operai molto chiacchieroni informaro di questo il prete Cochlaeus, che si appresta a mettere le mani sull'edizione. Tyndale si precipitò el laboratorio e li portòa Worms. Il suo Nuovo Testamento verrà pubblicato qui nel 1525.

Tuttavia, Cochlaeus ha avvertito il vescovo di Londra; Tyndale sa dunque che i preziosi volumi saranno sequestrati al loro arrivo in Inghilterra. Per eludere la stretta sorveglianza praticata nei porti, i Nuovi Testamenti vengono nascosti in pacchi di stoffa o in barili di vino. Nondimeno molti esemplari verranno confiscati. I loro destinatari vennero costretti a sfilare a cavallo, con il viso rivolto verso la coda dell'animale, portando in modo visibile a tutti il libro proibito; dovranno gettarlo essi stessi nel fuoco davanti a tutti, e fare penitenza. Ma gli sforzi del vescovo di Londra sono destinati al fallimento: la Parola di Dio è desiderata sempre più ardentemente.

Tutti vogliono conoscere l'opera messa al bando, e si cerca in qualche modo di procurarsela, nonostante le minacce.

Non sapendo più che fare, il vescovo di Londra prega Pockington, un commerciante della città, di sfruttare le sue relazioni commerciali con il porto di Anversa, per accaparrarsi alla fonte tutta l'edizione di Tyndale. Munito di una forte somma di denaro, Packington si reca sul continente. Il vescovo credeva di «menare Dio per il naso», scrisse un cronista dell'epoca. Ma in questa iniziativa, non riuscirà meglio che le precedenti. L'avversario di Dio fa spesso un'opera che lo inganna.

Packington, amico segreto di Tyndale, arriva presso il traduttore:

-Maestro Tyndale, vi ho trovato un buon acquirente per i vostri libri.

-Chi dunque?

-Il vescovo di Londra!

-Ma se il vescovo vuole questi libri non può essere che per bruciarli!

-Ebbene in un modo o nell'altro il vescovo li brucerà. È meglio che vi siano pagati; questo vi permetterà di stampare altri al  loro posto!

L'affare è concluso e l'edizione viene portata in Inghilterra. Il vescovo di Londra convoca la popolazione davanti alla cattedrale di Saint-Paul per assistere alla distruzione in massa dei libri ertici. Ciononostante, l'attrazione del frutto proibito esercita la sua influenza sugli spettatori radunati per la circostanza.

Il rogo di Londra diventerà una pubblicità inaspettata per la seconda edizione del Nuovo Testamento di Tyndale, stampato questa volta in formato piccolo, per facilitare la dissimulazione dei volumi e meglio sfuggire alle perquisizioni.

L'uomo mortale non può lottare contro l'Onnipotente, ne opporsi alla marea montante della Sua visitazione. La Parola divina si diffonderà sempre più in Inghilterra. Ma gli avversari della Bibbia non si arrendono. Tendono una trappola a Tyndale. Troppo fiducioso, il traduttore accettò un invito ad un pranzo presso falsi amici; viene preso e rinchiuso nel castello di Vilvoorde (Belgio).

Ma Dio non abbandonerà il Suo servitore, che otterrà allora uno speciale favore: miracolosamente, riceverà in prigione il materiale necessario alla traduzione dell'Antico Testamento in inglese. Si è ritrovata la lettera che Tyndale invierà, dalla sua cella, al governatore della città, il marchese di Bergen: «Soffro grandemente per il freddo e sono affetto da un catarro cronico che si è molto sviluppato nella mia prigione umida. Avrei bisogno di un vestito più caldo, perché quello che possiedo è molto stretto. Il mio mantello è completamente logoro, le mie camicie sono strappate; mi servirebbe anche un cappotto più spesso. Inoltre, vorrei sollecitare da parte vostra il permesso di avere una lampada per la sera, poiché mi è scomodo la sera sedermi solo al buio durante le lunghe veglie d'inverno. Ma ciò che vi chiedo innanzitutto, e che sollecita alla vostra clemenza come prima cosa, è una Bibbia ebraica e un dizionario ebraico, affinché io possa passare il mio tempo a studiare.»

Questo vibrante appello ci fa pensare alla supplica di un altro prigioniero che, 15 secoli prima, aveva preceduto Tyndale nella sua divulgazione della Santa Scrittura. Erudito come Tyndale, era stato ugualmente incarcerato a motivo della sua fedeltà a Gesù Cristo. Egli non si rivolgerà però ad un marchese, ma ad un giovane collaboratore di nome Timoteo: Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troas da Carpo, e i libri, specialmente le pergamene….Cerca di venire prima dell'inverno.(2 Timoteo 4:13, 21)

Nella sua cella, a Roma, l'apostolo Paolo scrisse delle Epistole che, da 20 secoli, edificano i cristiani di tutto il mondo.

Nella sua prigione di Vilvoorde, il riformatore, aveva ricevuto la Bibbia, la grammatica e il dizionario in ebraico, tradusse un testo che sarà una benedizione per moltissimi credenti dei paesi anglosassoni. Non fu indolore la nascita della Bibbia inglese, questa Bibbia che, per questi secoli, si diffonderà più di qualunque altra nella superficie del globo.

Condannato da Carlo Quinto, Tyndale va al rogo il 6 ottobre 1536. Coloro che assistettero al suo supplizio udirono la sua preghiera, pronunciata al momento in cui le fiamme già lambiscono il suo viso:

«Signore, apri gli occhi del re d'Inghilterra»

Questa ultima supplica sarà esaudita due anni dopo. Gli amici di Tyndale hanno raccolto la sua traduzione eseguita in prigione; la completano e la fanno stampare. Sarebbe stato troppo pericoloso indicare il nome del traduttore in copertina; così questa edizione viene indicata come «La Bibbia di Matteo» (Matthew's Bible), secondo il nome di battesimo del tipografo. Nel 1538 dunque, un esemplare di questa edizione viene consegnata al re Enrico VIII. Colpito dalla bellezza del testo e dalla profondità del suo messaggio, il monarca, che si è già distinto per i suoi atti di indipendenza nei confronti del papa, elude i divieti ecclesiastici e decreta che questa Bibbia debba essere letta da tutti i suoi sudditi.

Esaudendo la preghiera di Tyndale sul rogo, il Signore aveva aperto gli occhi del re d'Inghilterra.

Questa prima misura ufficiale di tolleranza nei confronto della Santa Scrittura favorì la comparsa di due altre traduzioni della Bibbia inglese, che uscirono in stampa alla stessa epoca: la Bibbia di Miles Coverdale (1537), traduzione effettuata a partire dal latino, da un amico di Tyndale; la Grande Bibbia (The Greet Bible, 1535), riedizione della versione Tyndale, provviste di note esplicative.

Si cominciava a rispettare l'autorità delle Scritture, al punto che, dal 1547, tutti i sovrani coronati in Inghilterra prestano giuramento sulla Bibbia. Il successo di queste tre versioni della Bibbia fu eclissata da una quarta, «La Bibbia di Ginevra» (Geneve Bible, 1560), pubblicata dai cristiani rifugiati nella città di Calvino; erano sfuggiti alla persecuzione ordinate da Maria Tudor, detta la sanguinaria (1553-1558). Questa edizione si diffuse in Inghilterra, dal momento in cui fu ristabilita la libertà religiosa sotto Elisabetta 1°. (1558-1603)

Per un mezzo secolo, essa svolse un ruolo determinante nella propagazione della fede e dell'edificazione dei credenti, al punto che si dimenticò quasi totalmente la versione di Tyndale.

Tuttavia, la Bibbia di Ginevra aveva una particolarità: il suo testo era abbondantemente commenta­to. Ora, molte annotazione, redatte sotto la persecuzione, contestavano il principio dell'autorità. Si raccontava ai fedeli di non sottomettersi ai re e governatori se questi ultimi ostacolavano il libro esercizio della loro fede.

Così, fra i numerosi lettori di questa Bibbia, alcuni cominciarono a fare di testa loro, disprezzando le leggi e le dichiarazioni regali, e non tenendo conto di diverse misure prese dal potere temporale.

Nel 1603, il re Giacomo VI di Scozia occupa il trono d'Inghilterra, sotto il nome di Giacomo I. Questo avvento segnò la formazione  del Regno Unito di Gran Bretagna. Ora, il Sovrano teme che le note aggiunte alla Bibbia di Ginevra diminuiscano la sua autorità presso i suoi sudditi, cosa che lo porta, nel 1607, a prendere un'iniziativa storica: incarica 54 dotti ed ecclesiastici di Londra di procedere ad una revisione del testo sacro e di preparare un'edizione che potrà essere raccomandata e confermata dal sigillo regale.

Esaminando le versioni esistenti, questi eruditi riscoprono la Bibbia di Tyndale e ne riconoscono tutto il valore. Essa rappresenterà l'80 o il 90 per cento del nuovo testo che, nel 1611, verrà pubblicato sotto la definizione di «Versione autorizzata del re Giacomo». All'inizio, il suo successo sarà relativo; ma la qualità di questo capolavoro non tarderà ad imporsi, eclissando tutte de edizioni esistenti.

Per 360 anni, la Versione Autorizzata fu, nei paesi anglosassoni, il libro più venduto in libreria. si può dire che la Versione Autorizzata ha modellato il linguaggio e la mentalità della nazione britannica.

Pensiamo un attimo alla diffusione della lingua di Shakespeare nel mondo, poi al numero di missionari di lingua inglese che partirono a tutte le latitudini per tradurre la Parola divina in dialetti indigeni, partendo dalla Versione Autorizzata. Pensiamo agli innumerevoli commentari, dizionari o paralleli della Bibbia, concepita secondo questa versione; e ricordiamoci soprattutto cosa fu il cristianesimo in Scozia e in Inghilterra, e negli Stati Uniti, attualmente il primo centro di irradiazione spirituale nel mondo.

Fu la Bibbia di Tyndale che ha edificato questi milioni di credenti, comunicando loro il messaggio divino. Grazie ad essa si è realizzato il desiderio del martire del 1536: «che in Inghilterra il ragazzo che spinge l'aratro conosca la Scrittura meglio che il Papa stesso...»

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