Mosè redige il Pentateuco  

L'Eterno disse a Mosè: Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conserva il ricordo.                  (Esodo 17: 14)

Nel II millennio, i Fenici erano maestri nel commercio marittimo. Le loro imbarcazioni solca­vano il Mediterraneo e toccavano in particolare i porti  egiziani. La terra dei faraoni era stata la culla di una importante scoperta che risaliva a molto tempo prima: la scorza di una pianta acquatica, il pa­piro, che poteva essere utilizzata come materiale di scrittura. La scorza veniva staccata in fogli di 6 o 7 cm. di larghezza per 30 o 40 cm. di lunghezza; li si cuciva unendo i due capi, formando così rotoli che raggiungevano 7 o 8 metri. Dopo vari trattamenti veniva consegnata, per la scrittura, agli scribi.

Nella loro qualità di commercianti, i Fenici erano pronti a sfruttare qualsiasi nuova fonte di guada­gno; essi si interessarono dunque a questa merce e la importarono. I papiri erano delicati, seccando, diventavano fragili, e questo rendeva poco a poco illeggibili i testi che vi erano incisi. I tecnici dell'epoca vollero rimediare a questa lacuna imbevendoli di olio. I risultati furono così convincenti che ben presto i Fenici si specializzarono nell'arte di preparare i papiri.

Guebal, situata in prossimità di vasti oliveti e soprattutto delle celebri foreste di cedri del Libano, era il posto ideale per raccogliere gli olii necessari e avviare questa attività industriale. Il papiro era così a portata di tutti i popoli civilizzati.

Lontano antenato delle nostre moderne cartiere, questa industria, prima nel suo genere, fece la cele­brità di Guebal, al punto che, qualche secolo dopo, i Greci la ribattezzarono Byblos, termine derivato da Biblion che significa libro.

Singolare Biblion, plurale, biblia. Ora ci siamo! Quando Dio chiamò gli scrivani consacrati a trascri­vere la Sua Rivelazione destinata a tutti gli uomini, i rotoli di papiri trattati, o Byblos, si aggiunsero gli uni agli altri, venendo a formare progressivamente una collezione di scritti; essi vennero conside­rati con il rispetto che meritavano, definendoli come Biblia - insieme di libri, o più semplicemente «i libri» - per distinguerli dai testi profani e dalle narrazioni letterari dell'epoca. Questo termine entrò talmente nell'uso, che sopravvisse nel tempo.

Tramite il latino (Biblia), passò dal greco alle lingue moderne (Bible, Biblia, Bibel, Bibbia, ecc...) de­finendo così in modo permanente la Santa Scrittura nel suo carattere particolare: collezione di scritti sacri o, per estensione, biblioteca di 66 libri riuniti in un volume.

Ma non precorriamo i tempi. Ritorniamo al 15° secolo prima dell'era cristiana. Mosè, il primo stru­mento che Dio scelse per la trascrizione della sua Rivelazione, si trova nella penisola del Sinai, a pa­scere il gregge di Jetro suo suocero. Brillante in tutte le discipline scientifiche, che facevano il vanto d'Egitto, è stato da poco istruito nella scrittura alfabetica. Dio non lo chiamerà tuttavia ad un'esi­stenza sedentaria; dovrà tornare in Egitto, poi far tornare i suoi compatrioti che, durante 40 anni, viaggeranno nel deserto prima di entrare nel paese promesso. 

Dio vorrà che tutta la vita spirituale del popolo d'Israele dipenda dalla Sua Parola scritta. Se tutti gli ordinamenti levitici comunicati a Mosè nel deserto avrebbero dovuto essere incisi su tavolette di ar­gilla, Israele avrebbe dovuto disporre di molti veicoli per trasportale, e i dodici carri usati dai Leviti per lo spostamento del tabernacolo non sarebbero stati sufficienti.

Mosè poteva però trarre profitto dalla scoperta fatta congiuntamente da Egiziani e Fenici sul materiale da scrittura. Dato che l'uso del papiro si sta diffondendo, non sussiste alcun dubbio sul suo utilizzo da parte di Mosè, tanto più che leggiamo in Esodo, dopo la battaglia contro Amalek:

L'Eterno disse a Mosè: Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne con­servi il ricordo.

Non si tratta di un libro qualsiasi, ma quel libro in cui Mosè aveva già redatto, sotto l'impulso dello Spirito Santo, il testo corrisponde ai 66 primi capitoli della nostra Bibbia: la Genesi e l'inizio dell'Esodo... Israele combatteva nelle pianure di Refidim, mentre l'autore divino continuava ciò che aveva iniziato in precedenza: la comunicazione della Sua Santa Parola, sotto forma di un libro accessibile a tutti.

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